L’Osteopatia è una medicina complementare (TCAM) riconosciuta dall’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e definita nel 2007 come una medicina basata sul contatto primario manuale nella fase di diagnosi e trattamento.

L’Osteopatia si basa sul considerare l’essere umano come l’unità di corpo, mente e spirito. Ogni singola parte del corpo è in grado di interagire con l’insieme attraverso il movimento, cartina tornasole della qualità della vita e della salute. Attraverso la sua valutazione (analisi della postura e palpazione) è possibile individuare gli eventuali disequilibri funzionali su cui intervenire facendo uso di tecniche manuali in grado di correggerli, migliorando così la fisiologia del movimento e quindi potenziando la salute e la capacità di autoguarigione presente in natura (Medicus curat, natura sanat: il medico cura, la natura guarisce).

Senza l’utilizzo di farmaci, ma di rimedi naturali (in Italia definiti integratori alimentari), e attraverso la manipolazione dei tessuti, un osteopata è in grado di innescare i processi di autoguarigione di cui è naturalmente dotato l’organismo. Non può quindi essere inserita tra gli interventi riabilitativi e medici: l’osteopatia è complementare alle professioni sanitarie, come la fisioterapia e la medicina convenzionale.

L’osteopatia può agire interessando l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale, vascolare e viscerale. Oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di molte patologie, che debbono essere prese in carico da professionisti sanitari, l’osteopatia si dimostra molto efficace anche nella prevenzione e soprattutto nel potenziamento dello stato di salute. La sua efficacia, oltre che ad essere testimoniata dagli stessi utenti è dimostrata dalle evidenze emerse dalla ricerca scientifica facilmente reperibile in letteratura.

LE ORIGINI

La disciplina fu fondata in America nel 1874 da Andrew Taylor Still a Kirksville, Missouri, medico di una piccola città di frontiera. Inventò l’osteopatia per sopperire alla mancanza di mezzi nella cura dei suoi pazienti, convinto, dopo numerosi studi sull’anatomia umana, che molte malattie possono essere curate intervenendo per correggere le mal posizioni anatomiche che interferiscono con la circolazione sanguigna e l’attività nervosa.

Il nome osteopatia (osteopathy in inglese) deriva dal greco, osteon (osso) e path (via percorso), in quanto secondo Still la salute si raggiunge e si mantiene attraverso un percorso nel quale la struttura scheletrica ricopre un importante ruolo.

LA VALUTAZIONE OSTEOPATICA

Dopo un’attenta ed approfondita raccolta dati, l’osteopata dedica la prima parte della sua valutazione ad una batteria di test clinici con lo scopo di escludere la presenza di patologie ortopediche, neurologiche e vascolari. Nel caso in cui, infatti, si riscontrasse la loro presenza, l’osteopata consiglierà immediatamente al paziente di visitare il proprio medico di medicina generale. Nel caso in cui non vi fosse nessuna patologia sopra menzionata, l’osteopata somministrerà una batteria di test clinici osteopatici con l’obiettivo di comprendere quali siano le disfunzioni prioritarie presenti. Il ragionamento clinico osteopatico potrà a questo punto essere chiamato in causa per comprendere quali strategie di intervento terapeutico siano più idonee al paziente valutato.

IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO

L’osteopata utilizza tecniche manuali con obiettivo di migliorare la funzione dei distretti anatomici individuati nel ragionamento osteopatico di cui sopra.

Le tecniche somministrate possono interagire con il sistema muscolare e articolare attraverso tecniche ad Alta Velocità e Bassa Ampiezza (Trust), riarticolatorie, energia muscolare e miotensive, con il sistema viscerale attraverso tecniche sui tessuti molli, con il sistema fasciale e con il sistema cranio-sacrale.

LA RIVALUTAZIONE A FINE TRATTAMENTO

Alla fine di ogni sessione l’osteopata ripete una serie di test clinici osteopatici per verificare l’efficacia del trattamento somministrato